dottor Antonio Cuzzoli Primario Pronto Soccorso Ospedale Maggiore di Cremona

EMERGENZA COVID A CREMONA CENTRO DEL CONTAGIO IN ITALIA

(Intervista al dottor Antonio Cuzzoli Primario Pronto Soccorso Ospedale Maggiore L’Ospedale Maggiore di Cremona

“Unico argine a fronte della pandemia da SARS COV 2” – come afferma il dottor Antonio Cuzzoli primario del Pronto Soccorso e collaboratore del Centro Incontri Diplomatici e dell’ufficio FE.N.CO. di Cremona – ha provveduto a definire dal 22 febbraio 2020 tramite il dipartimento Emergenza Urgenza (DEA) i percorsi per gli accessi COVID 19. Ha implementato i letti per pazienti intensivi fino ad assisterne 52 contemporaneamente. Dal canto suo la Medicina d’Urgenza è passata a seguire 28 pazienti con assistenza NIV, oltre che con procedure terapeutiche con antivirali, eparina a basso peso molecolare e immunomodulatori. L’ospedale di Cremona, città tra le più contagiate con 1082 decessi fino al 20 maggio 2020, ha proceduto con l’estensione della fase di accettazione/pretriage e successivamente vero triage per i casi con sospetto di malattia covid 19 correlata (tendone della Protezione Civile creato il 22 febbraio con percorso area PS covid). “È stata tempestivamente attivata Unità di Crisi (direttore DEA, direttore sanitario Presidio, direttore sanitario aziendale, responsabile unità gestione operativa, direttore servizio l’infermieristico)”– continua il dottor Cuzzoli. “Si sono effettuate riunioni quotidiane della Unità di crisi e l’ospedale è stato modulato in risposta alle esigenze che cambiavano”. “L’Ospedale Maggiore di Cremona è stato trasformato in ospedale COVID con più di 600 pazienti con malattia covid correlata con ordine di gravità crescente – prosegue il primario – è stata attivata inoltre la sospensione delle attività programmate ed ambulatoriali e la sospensione della attività chirurgica di elezione … è stato infine attuato il trasferimento delle urgenze non covid agli ospedali Hub individuati nella Rete Regionale. È stati aperto un ospedale da campo (Samaritan's Purse) istituito il 20 marzo con ospedale in grave crisi da giorni, con 7 postazioni di assistenza intensiva e circa 40 posti letto con indice di assistenza di entità moderata”. Dalla intervista rilasciata dal Direttore del Pronto Soccorso si è appreso inoltre del trasferimento di pazienti da terapia intensiva ad altri ospedali lombardi e non lombardi, per saturazione ospedaliera (da 10 pazienti si è passati a 50 pazienti assistiti in modo intensivo, più i tanti pazienti assistiti con Ventilazione meccanica non invasiva (NIV). “È avvenuta l’implementazione delle risorse umane sia medici che infermieri per incremento di risorse esterne e per risorse interne dopo modulazione delle unità operative interne” – precisa Antonio Cuzzoli - MMG coinvolti tardivamente con procedure operative, carenza di procedure diagnostiche per la mappatura dei contagi (tamponi) ecc... “Le pandemie si risolvono con una medicina territoriale attiva – conclude il Primario- sorveglianza attiva sia per fase diagnostica che terapeutica tempestiva (trattamento antivirale, immunomodulatore con antiflogistici, vitamina D ecc...), riservando i letti ospedalieri per pazienti gravi da trattare in modo più importante. Una nota da rimarcare: a Cremona, durante il contagio da Covid-19, c’è stata una grande risposta degli operatori sanitari in ogni loro ruolo e di questo bisogna andarne fieri.

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Cuzzoli Antonio, 60 anni, laureato in medicina e chirurgia presso l'Università di Perugia nel 1984, specializzato in Endocrinologia nel 1988 presso l'Università del Sacro Cuore di Roma, specializzato in Ematologia nel 1993 presso l'Università La Sapienza di Roma, perfezionato in Management delle Aziende Sanitarie. Ha svolto attività di medico ospedaliero dal 1989 ad oggi. Direttore del Pronto Soccorso e Medicina d'Urgenza dell'ospedale di Cremona dal 2011, e Direttore del dipartimento di emergenza urgenza dal 2017. Autore di numerosi articoli pubblicati su riviste scientifiche. Esperto di emergenza sanitaria, recentemente ha ricoperto un ruolo fondamentale nella risposta alla pandemia da covid 19.